Mietitrebbie Claas, concepite in Europa per l’Europa

Nel 1936 si avviarono nel Vecchio Continente numerosi ed epocali cambiamenti . L’economista britannico John Maynard Keynes gettò infatti le basi per la modifica dei paradigmi socio-economici occidentali con la pubblicazione della “Teoria generale dell’occupazione, dell’interessa e della moneta”, avviando la cosiddetta “rivoluzione keynesiana” che diede origine alla prima forma di macroeconomia. L’opera portò in effetti a un profondo rinnovamento della società e delle strutture economiche fino ad allora in auge, aprendo di fatto le porte alle politiche di sviluppo ancora oggi perseguite in occidente. Un valore pressoché analogo lo ebbe nel settore delle meccanizzazione agricola la nascita, sempre nel 1936, della prima mietitrebbia europea, realizzata da August Claas. Un’intuizione quella del fondatore dell’attuale gruppo Claas che rinnovò in effetti profondamente l’agricoltura del Vecchio Continente, collocando il Marchio tedesco al vertice di un segmento di mercato che quest’anno ha visto Claas raggiungere il prestigioso traguardo delle 500 mila mietitrebbia prodotte nel corso degli ultimi 88 anni.

Concepite in Europa per l’Europa

Un dato che proiettato in un ambito commerciale il cui valore a livello mondiale si attesta oggi intorno ai 55 miliardi di euro ben testimonia la portata economica e sociale della rivoluzione con cui August Claas avviò la meccanizzazione di attività fino a quel momento eseguite solo a mano, con grade dispendio di energie e di tempo. Per la verità, anni prima si era tentato di utilizzare per la raccolta alcune mietitrebbia trainate di produzione statunitense, importate negli Anni 20, ma tali macchine erano progettate e sviluppate per le vaste distese americane e per questo si dimostrarono inadeguate per le condizioni europee a causa di dimensioni e pesi che le rendevano difficilmente manovrabili. L’impasse che ne seguì indusse quindi il professor Karl Vormfelde, direttore dell’Istituto agrario dell’Università di Bonn, a contattare August Claas affinché progettasse una macchina alle esigenze dell’agricoltura del Vecchio Continente. Dopo la realizzazione nel 1930 di un prototipo portato, Claas diede quindi vita nel 1936 alla prima mietitrebbia trainata a flusso trasversale, denominata “Mdb”, acronimo di “Mäh-Dresch-Binder”. La macchina ottenne subito un immediato successo e fu prodotta il oltre mille 450 esemplari nei sei anni successivi. Era equipaggiata con una barra falciate laterale da due metri e dieci centimetri di larghezza e con un battitore a sei spranghe del diametro di 45 centimetri che nel loro insieme consentivano a “Mdb” di esibire una produttività giornaliera pari a 30 tonnellate di frumento. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rallentò ovviamente il dinamismo progettuale di August Claas che dovette aspettare fino al 1946, a conflitto terminato, per realizzare una nuova mietitrebbia trainata, la “Super”, sviluppata sulla base di un sistema a flusso trasversale longitudinale a sua volta basato su un battitore longitudinale e su scuotipaglia trasversali.

Capacità superiori

Le capacità produttive della macchina si dimostrarono immediatamente superiori a quelle della precedente “Mdb”, per poi elevarsi ulteriormente nel 1953 con l’entrata in produzione del modello “Hercules Sr”, il cui suffisso era la contrazione del termine “Selbstfahrer” con cui fu identificata la prima mietitrebbia semovente europea. Capace di gestire barre falcianti di lunghezza compresa tra i due metri e 60 e i tre metri e 60 centimetri, operava attraverso un battitore a sei spranghe del diametro di 46 centimetri e della lunghezza di un metro e 25 centimetri. A ciò, si affiancava inoltre un sistema di separazione secondario a crivelli, mentre la pula era separata dalla granella attraverso una ventilazione forzata. Tutti contenuti fortemente innovativi che permisero alla “Sr” di diventare una pietra miliare nella storia della meccanizzazione agricola, tanto da dare origine ai successivi modelli “Matador”, “Senator” e “Mercator”. Un ulteriore salto generazionale introdotto da Claas fu poi la progettazione e la realizzazione nel 1971 della serie “Dominator”, una linea di prodotto basata per la prima volta su una piattaforma modulare.

Nel 1993 debutto di “Aps”

Questa nel corso dei successivi due decenni tenne a battesimo così tante innovazioni di settore, dalla trasmissione idrostatica al sistema di informazioni di bordo fino alla pulizia 3D, da diventare in alcuni mercati mondiali sinonimo di mietitrebbia. Non fu però la storica serie “Dominator”, ma i più strutturati modelli “Mega” a portare al debutto nel 1993 il sistema trebbiante brevettato “Aps”, di fatto un acceleratore supplementare posto davanti al battitore in grado di realizzare un incremento delle prestazioni fino al 20 per cento che ancora oggi contraddistingue la gamma di mietitrebbia Claas, al cui vertice si posizionano quelle “Lexion” che dal 1995 in poi hanno riscritto il concetto di trebbiatura attraverso la tecnologia ibrida.

Rimaste nominalmente immutate nel corso dei decenni, seppur a fronte di numerosi passaggi generazionali e tecnologici, le “Lexion” sono ancora oggi il simbolo del know-how raggiunto da Claas nel segmento delle mietitrebbia di alte prestazioni, affiancate un gradino sotto in termini prestazionali via via dalle serie “Medion”, “Tucano” e “Avero”, con le ultime due sostituite, rispettivamente nel 2021 e nel 2023, con gli attuali modelli “Trion” ed “Evion”.

La storia siamo noi

Per festeggiare il traguardo delle 500 mila mietitrebbia prodotte e per consentire a tutte le sedi Claas di partecipare all’anniversario, la Casa di Harsewinkel ha realizzato macchine celebrative caratterizzate da un look speciale ed esclusivo. I modelli “Lexion”, “Trion”, “Evion” e “Dominator” che saranno esposti nelle fiere nazionali e internazionali e negli eventi in campo proporranno infatti un design volto a omaggiare la storia delle mietitrebbie Claas, con il colore argento metallizzato che rappresenta gli inizi della produzione fino al 1961, il verde-seme metallizzato che simboleggia la nota combinazione di colori del Marchio introdotta nel 1966 con la serie “Senator”, mentre il motivo del nodo nelle lettere Claas su entrambi i lati delle macchine ricorda invece il vecchio logo focalizzato su quell’annodatore che è stato nel 1921 divenne primo brevetto Claas.

Aggiungi un posto in gamma

Alle mietitrebbia di classe media serie “Trion” appartiene l’ultima novità di segmento proposta dal Marchio tedesco in un’ottica di ampliamento e completamento di gamma. La Casa di Harsewinkel ha infatti colmato quel gap nominale che nell’ambito dei modelli ibridi “Trion” separava la versione monorotore più prestazionale “Trion 730” dal modello top di gamma a due rotori “Trion 750” con il lancio dell’inedita “Trion 740”, una mietitrebbia volta a coniugare la tecnologia di separazione della prima con le prestazioni motoristiche della seconda.

Inizialmente commercializzata in alcuni mercati selezionati, di cui l’Italia non fa parte, “Trion 740” è in effetti equipaggiata con un motore sei cilindri Cummins da otto litri e 900 centimetri cubi tarato come sulla “Trion 750” a 435 cavalli di potenza massima, combinato però con il sistema trebbiante “Aps Hybrid” a singolo rotore già in appannaggio dei modelli “Trion 730” e “Trion 720”. Così strutturata, l’ultima nata in casa Claas si propone con un rapporto prestazioni e costi operativi particolarmente concorrenziale, assicurando, a parità di assorbimenti energetici, un incremento della capacità produttiva fino al venti per cento rispetto a mietitrebbia convenzionali appartenenti alla stessa categoria, senza peraltro che ciò vada a incidere negativamente sul trattamento della granella. Quest’ultima è infatti lavorata delicatamente indipendentemente dal tipo di prodotto lavorato, complice anche il fatto che i componenti del sistema “Aps”, acceleratore, battitore e lanciatore, possono essere azionati da un variatore centrale che ne sincronizza le rotazioni e alla possibilità di regolazione offerta dagli elementi di controbattitura.

Ne deriva quindi un’elevata efficienza del processo produttivo, cui concorre anche il sistema di pulizia “Jet Stream”, operante tramite un ventilatore a turbina a otto stadi e un doppio gradino ventilato, che assicura un flusso d’aria ad alta pressione su crivelli regolabili dalla cabina. Proposta come i restanti modelli ibridi “Trion” anche in versione cingolata “Terra Trac” e in configurazione autolivellante “Montana”, anche “Trion 740” può inoltre giovarsi della funzionalità “4D” che garantisce una perfetta pulizia della granella quando la macchina opera su terreni in pendenza, mentre all’ottimizzazione del lavoro concorre inoltre la possibilità di delegare la gestione dei gruppi di separazione al computer di bordo “Cemos”. Il sistema integra in effetti tutte le funzionalità volte a ottimizzare le regolazioni della macchina attraverso due differenti versioni operative, con la prima, denominata “Cemos Dialog”, che consente di ottimizzare progressivamente le regolazioni sulla base di un dialogo tra la macchina e il suo operatore, mentre la seconda, “Cemos Automatic” interviene in modo automatico in funzione di impostazioni pre registrate, ivi comprese la larghezza e la direzione di distribuzione dell’eventuale paglia sminuzzata dal trinciapaglia “Standard Cut” a 52 coltelli.

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